Le sentenze si rispettano, specialmente quelle della Cassazione, ma si possono e nel nostro caso si devono criticare. La medesima Sezione, che ha più volte configurato la cd. mafia autoctona, non ha riconosciuto questo carattere alla o alle associazioni di Carminati e Buzzi che pure presentavano a nostro avviso i medesimi elementi di riconoscimento. Rimane il fatto, comunque, che per merito della Procura della Repubblica di Roma negli ultimi anni è emerso, non solo nelle aule giudiziarie, un grumo di malaffare, banditismo, estorsioni che ha soffocato lo sviluppo di una attività economica, sociale e politica. Il reato di corruzione, accertato in diversi episodi, determina presenti condanne, delle quali imputati e difensori non possono certo rallegrarsi.