L’omicidio del giornalista Mino Pecorelli

La clamorosa riapertura delle indagini sull’ omicidio del giornalista Mino Pecorelli, ucciso nella propria automobile il 20 marzo 1979, ha portato in giudizio, dinanzi la Corte di Assise di Perugia, il sen. Giulio Andreotti, il giudice Claudio Vitalone, i boss di Cosa Nostra Gaetano Badalamenti, Pippo Calò e MIchelangelo la Barbera, ed esponenti della cd. Banda della Magliana. Lo Studio ha difeso alcuni familiari del giornalista, costituiti in parte civile. Condannato in sede di appello a 24 anni direclusione, il sen. Andreotti è stato assolto in Cassazione nell’ottobre del 2003. Nel corso del processo, la figura di Mino Pecorelli, direttore della nota agenzia giornalistica OP, è stata ampliamente riabilitata rispetto alla oscura immagine per molti anni offerta alla pubblica opinione, ed i suoi familiari hanno ottenuto in sede civile il risarcimento di danni morali sofferti in conseguenza di pubblicazioni diffamatorie riguardanti il proprio congiunto, con il patrocinio dello stesso Studio.